Ogni soggetto fotografico ha della caratteristiche da vultare al fine della scelta della tecnica, della composizione e della tecnologia da utilizzare. Questo articolo vuole essere un aiuto per inquadrare almeno le caratteristiche principali su cui basare le nostre scelte.
La realtà che ci circonda ha una serie di caratteristiche fisiche che hanno una grande importanza dal punto di vista fotografico in quanto condizionano le scelte tecniche, sia in funzione di una esatta riproduzione, sia per le manipolazioni che riescono a sopportare in funzione di una trasformazione artistica e psicologica.
Le caratteristiche di una scena che determinano le scelte di impostazione di un apparecchio fotografico e quelle delle tecniche di ripresa sono:
Le dimensioni: quanto è grande la scena inquadrata in termini reali (quanti metri ci sono tra la fotocamera e l’ultimo piano visibile).
Le dimensioni della scena che si vuole fotografare determinano la scelta della lunghezza focale dell’obiettivo.
I piani di interesse: tra l’oggetto più vicino e quello più lontano vi è una serie infinita di piani focali, ma solamente alcuni hanno realmente interesse visivo; per esempio, in un paesaggio con un albero a tre metri, un prato in fiore con delle persone sedute, un bosco a 100 metri e una catena di montagne sullo sfondo, possiamo innalzare dei piani ideali – e che ci interessano fotograficamente – sui tre metri dell’albero, sulla distanza delle persone sedute sul prato, sulla linea del bosco e sull’infinito rappresentato dalle montagne. Un altro esempio può essere quello in cui in una stanza, fotografando una persona seduta al centro, i pianidi interesse sono sulla distanza della persona rispetto alla fotocamera e su quella del muro di sfondo: diciamo due piani, uno su due metri e mezzo e uno sui cinquemetri). La distanza dei piani focali d’interesee dalla fotocamera e tra di loro determina la scelta dell’apertura del diaframma (e quindi della profondità di campo) e del punto di messa a fuoco. In definitiva di piani si sesseguono all’infinito a partire dalla fotocamera. Di fatto, in quelli fotografiuicamente importanti si trovano o l’oggetto che ci interessa o volumi che interefriscono in modo vistoso. Come sopra esposto i piani di interesse si controllano con l’apertura del diaframma e con la messa a fuoco.

Ad esempio, nella foto sopra, i piani di interesse sono costituiti dalla rete, dal gruppo di alberi e dai palazzi sullo sfondo.
Lo stato del movimento: un soggetto può muoversi più o meno velocemente o tutta la scena è perfettamente a immobile.; questo determina la scelta del tempo di otturazione (ed eventualmente la sensibilità ISO).
Il contrasto d’illuminazione: La scena pò essere più o meno brillante, con ombre più o meno nette. Questo contrasto determina sia la scelta della sensibilità ISO (anche del tipo di pellicola), che dell’esposizione da impostare.
I Colori: i colori del del soggetto appaiono più o meno brillanti (saturi) a seconda del tipo di illuminazione. Con illuminazione forte e diretta sono molto vividi, mentre, appaiono smorti sotto un cielo velato. Inolre in tutta la scena ci può essere un colore predominante – per esempio il verde in un paesaggio – a volte in contrasto con un altro colore, per esempio il blu del cielo. Per la fotografia analogica, nella ripresa a colori ci interessa il grado di contrasto tra le tonalità per la scelta del tipo di pellicola da usare.
Bianco e nero: ci interssa la scelta degli eventuali filtri e dell’esposizione per sfruttare la tonalità generale dell’immagine (chiara o scura) e per usare creativamente la prospettiva aerea.
Le masse: in una scena si possono facilmente individuare raggruppamenti di colori e forme che si possono idealizzare in parti compositivamente omogenee (per esempio, il cielo, un gruppo di alberi, un prato, un oggetto in primo piano) che, pur molto dettagliate, sono di fatto un colpo d’occchio unitario sulla superficie di una fotografia. Queste masse di tonalità o di colore sono essenziali nell’economia di una immagine e si possono controllare con le teniche della profondità di campo e dell’angolo di ripresa.
Naturalmente un soggetto, una scena, hanno molti altri particolari che possono interessare la riproduzione o l’interpretazione fotografica, ma questi si considerano solo quando si è raggiunta una certa esperienza e si vuole eseguire l’ormai citatissimo salto di qualità.
Bene, spero che la lettura abbia aggiunta un piccolo sapere in più alla tua cultura fotografica. Al prossimo articolo ;-).